...mi sembrava doveroso inserire in un blog nato per aiutare i bambini con bisogni educativi speciali un post che ricordasse quanto l'aggettivo "speciali" nemmeno un secolo fa non lontano da noi (nella terra temuta dallo SPREAD), non solo non era concepito, peggio...
coloro che noi consideriamo speciali erano semplicemente considerati cavie e nella maggioranza dei casi venivano eliminati...
Io non voglio aggiungere altro, perchè non ne ho nè la facoltà nè la conoscenza adeguata....
ma vorrei lasciarvi con un testo, arrivatomi via mail da Sara (che ringrazio...)che esprime in pochi concetti ciò che noi educatori ( e non parlo solo della categoria insegnanti...sia ben chiaro...ma parlo di tutti coloro hanno a che fare con bambini e ragazzi...in primis i genitori) dovremmo fare!
Buona memoria a tutti!
Una lezione di Andrea Carnevaro e Clotilde Pontecorvo
Anniek
Cojean dice che un preside di liceo americano aveva l’abitudine di
scrivere, ad ogni inizio di anno scolastico, una lettera ai suoi
insegnanti:
Caro professore,sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere:
camere a gas costruite da ingegneri istruiti;
bambini uccisi con veleno da medici ben formati;
lattanti uccisi da infermiere provette;
donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiore e università.
Diffido –quindi – dall’educazione.
La mia richiesta è:
aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani.